L’arte come occasione di scoperta e condivisione: l’intervista a Nicola Volpi

Nicola Volpi, manager nel settore del Private Equity, racconta come la sua passione per l’arte contemporanea sia nata grazie all’influenza del collezionista Giuseppe Iannaccone. L’arte è un’esperienza culturale e personale, più che un semplice atto di acquisizione.

Manager nel settore del private equity e tra i fondatori di Permira, Nicola Volpi ha costruito una carriera di successo tra finanza e lusso, investendo anche nella celebre Pagani Automobili. Oltre al mondo degli affari, coltiva una profonda passione per l’arte contemporanea, un interesse che ha approfondito in un’intervista rilasciata a “Forbes”. Tra collezionismo, gusto personale e strategia finanziaria, racconta il suo approccio unico all’arte, offrendo consigli su come bilanciare passione e investimento.

Nicola Volpi

Nicola Volpi: “Approfondire, scoprire e condividere attraverso l’arte”

Nicola Volpi non si definisce un collezionista, ma piuttosto un appassionato. Il suo incontro con l’arte è avvenuto grazie a Giuseppe Iannaccone, collezionista ed esperto del settore, che lo ha introdotto in questo mondo. “La passione per l’arte – spiega – è sicuramente una occasione per approfondire, per scoprire, per circondarsi di cose belle con cui vivere, per viaggiare con amici che condividono la stessa passione”. Il manager segue un criterio ben preciso nella scelta delle opere da acquistare. Due sono le condizioni fondamentali: innanzitutto, l’opera deve piacere a lui e a sua moglie, poiché le opere vengono vissute quotidianamente e non conservate in caveau come preferiscono fare alcuni grandi collezionisti. La seconda condizione riguarda il valore dell’opera e dell’artista, elemento che valuta confrontandosi con il suo mentore, Giuseppe Iannaccone. Questo approccio garantisce un equilibrio tra piacere estetico e valore potenziale dell’investimento. Da esperto di finanza, Nicola Volpi sa che “investire in arte, così come in selezionati beni da collezionismo come ad esempio auto storiche, è una scelta che combina una passione con l’opportunità di preservare e accrescere il valore dell’investimento”. Un altro elemento finanziario da tenere presente è la differenza tra “i prezzi a cui un privato compra e quello a cui può vendere la stessa opera, che è incredibilmente alto rispetto alle consuetudini dei mercati finanziari”. I diritti d’asta, ad esempio, possono superare il 20% del prezzo di aggiudicazione: “Questo è purtroppo una inefficienza, un limite, per poter considerare a pieno titolo questo mercato al pari di mercati finanziari più tradizionali”.

Nicola Volpi tra street art, collezionismo e il fascino delle opere su commissione

L’interesse di Nicola Volpi si estende anche alla street art, un genere che trova particolarmente fresco e comunicativo. Tra gli artisti che segue con attenzione TV Boy, il cosiddetto Banksy italiano, con cui ha instaurato un rapporto diretto e a cui ha commissionato tre opere. Ancora più coinvolgente per il manager è la possibilità di commissionare opere direttamente agli artisti, un’esperienza che rievoca il mecenatismo rinascimentale e permette un legame più profondo con l’artista, l’opera e il suo significato. Ogni opera della sua collezione ha una storia particolare, ma uno degli acquisti più ambiti è stato la scultura di Kate Moss realizzata da Marc Quinn. “La Kate Moss di Marc Quinn è una scultura che ho cercato per diverso tempo, anche perché volevo una delle primissime edizioni – racconta – Quando finalmente l’ho avuta in casa è stata una vera soddisfazione”. Nicola Volpi suggerisce infine di concentrarsi su due artisti americani: Kiki Smith e Hernan Bas. Entrambi già affermati nei più prestigiosi musei del mondo, rappresentano sensibilità artistiche uniche, capaci di esprimere inquietudini personali attraverso il loro linguaggio visivo. Con la sua visione equilibrata tra passione e investimento, Nicola Volpi dimostra che il collezionismo d’arte può essere più di un semplice atto di acquisizione: è un viaggio culturale e personale, in grado di arricchire tanto la mente quanto il patrimonio.

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