Eni, Claudio Descalzi: il futuro dell’energia e le sfide del presente

L’energia è complessa, ha bisogno di investimenti e di un futuro in cui le parole d’ordine sono “tecnologia, innovazione e diversificazione”: la vision di Claudio Descalzi, AD di Eni.

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “Il futuro dell’energia dipende dalla domanda, perché dobbiamo pensare al presente e anche al futuro, e poi da un’offerta che deve essere diversificata, che deve coprire la domanda”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: per portare avanti davvero la transizione energetica bisogna guardare soprattutto al presente

L’energia è complessa. Necessita di investimenti, di un futuro costruito su tre parole chiave: tecnologia, innovazione e diversificazione. Lo ribadisce Claudio Descalzi, sottolineando però che è fondamentale pensare sempre al presente. “Se non si pensa al presente, ma si pensa di lavorare solo per il futuro, si creano disoccupazione e povertà”: ancora una volta l’AD di Eni, intervenuto nel corso di una tavola rotonda sull’energia in programma durante “La Ripartenza”, invita a riflettere sull’importanza di abbandonare le ideologie a favore di un approccio più pragmatico che è fondamentale adottare per vincere le sfide che il mondo dell’energia si trova ad affrontare oggi. Il futuro dell’energia, ha spiegato Claudio Descalzi, dipende “dalla domanda, perché dobbiamo pensare al presente e anche al futuro, e poi da un’offerta che deve essere diversificata, che deve coprire la domanda”.

Claudio Descalzi: tempi lunghi nel mondo dell’energia perché legati a grandi investimenti e lunghi iter autorizzativi

Nel suo intervento, l’AD Claudio Descalzi ha posto l’attenzione anche su “una necessaria trasformazione” che porti a “una energia con la minore emissione possibile: questo è quello che si sta facendo in tutto il mondo”. In quest’ottica non si può non guardare al presente, alla dimensione degli investimenti necessari e alla lunghezza dei tempi autorizzativi. Soprattutto “quando si parla di nuove tecnologie, come l’idrogeno verde, i biocarburanti o l’e-fuel” bisogna infatti pensare che “tutto quello che è nuovo deve essere normato, soprattutto in Europa e quindi porta via molto tempo”. Investimenti indispensabili quindi per la transizione energetica che però non può vivere di incentivi e sussidi pubblici “soprattutto in un continente come quello europeo che ha margini fiscali praticamente nulli e dove in quasi tutti i Paesi il debito supera il PIL”. Piuttosto deve vivere di mercato, come l’AD Claudio Descalzi ha evidenziato a più riprese: “Riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili e pone le basi per nuove e profittevoli forme di business”. Ed è proprio questa la direzione in cui Eni si sta muovendo.

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